I primi giorni di gennaio non sono solo l’inizio del nuovo anno in casa nostra. Si celebrano altre ricorrenze, altri giri di boa. Cose lasciate andare con incertezza e smarrimento, come la nostra vita di Parigi, il nostro rifugio nel cuore del mondo eppure lontano da tutti, la libertà e l’anonimato che solo la grande città può regalare.
Il profumo della casa di mia nonna, andata via il 2 gennaio, quell’inverno che c’è stata la neve, con gli aerei bloccati a terra, le strade una terra di nessuno, io nella mia stanzetta di adolescente, con un bimbo di sei mesi accanto e i fuochi d’artificio del Capodanno scoppiati tra le lacrime. La casa di mia nonna, un odore che mai più risentirò, come la sua voce, i suoi proverbi allegri, i suoi scoppi di risa, i trebuchi nel cassetto e i quadri pesanti del salotto.
I primi giorni di gennaio degli scorsi anni sono stati per noi anche l’inizio di nuovi cammini professionali, incontri fertili e tanto tantissimo studio, strade di cui oggi finalmente intuiamo l’arrivo. Cerchi che si chiudono, e che si riaprono più grandi, con un respiro più ampio, regalandoci spazio e tempo, per fare progetti, immaginare, costruire, non essere schiavi di nessuno. Nemmeno del proprio talento. Mai più.
Il due gennaio a casa nostra si festeggia anche e soprattutto la nascita di André, il nostro secondo bimbo, la seconda deflagrazione della nostra vita familiare. André, tre primavere oggi, e già fratello maggiore. Da quest’anno, sei tu il “manzano” di casa, con tutta la pesantissima eredità dei secondi figli sulle spalle. La felpa che indossi in questi giorni, con la scritta “Emile” sul petto, la dice lunga.
André, cocco di mamma, occhi di bosco e testa di grano. La tua nascita mi ha restituita al mondo come mamma. Prima mi muovevo nell’incertezza, con il piede in bilico tra due esistenze, come se fosse possibile tornare indietro. Dal tuo arrivo, mi sono sentita immersa nella maternità, con uno potevo farcela, ma con due no. Niente sarebbe più stato come prima e infatti non lo è ancora. Le sfide più difficili sono quelle che ho vissuto dentro le mura di casa e le battaglie più logoranti quelle combattute per ritrovare me stessa, anche se con le mani sempre occupate a stringere dita piccoline.
André cuor di leone, che non ha paura di niente. Appassionato di ragni grandi, lupi neri, altezze vertiginose, e di ogni cosa che fa spavento. È con te che sono riuscita a pronunciare quel “no, adesso basta”, che mi aspettava da anni. È con te che non mi sono più guardata indietro ma solo avanti, per la mia strada, che era diventata la nostra. Con te ho smesso di cercare e ho iniziato finalmente a trovare.
Per il tuo compleanno, oggi che il tempo solo per te spesso non c’è, la mamma ti augura la gioia impigliata sempre nelle tue ciglia lunghe, la curiosità delle tue manine, l’abbraccio forte di tuo fratello più grande e i bacini acerbi della tua sorellina, l’amore fortissimo che abbiamo tutti per te.

Image: Julie Morstad
Soundtrack: This night has opened my eyes, The Smiths