Un giorno

Un giorno troverò una stanza

Virginia ci scrisse un libro intero

la affitto, la compro per davvero,

per farne biblioteca o sala danza.

 

Ci metto tutti i libri e i miei foglietti

la scrivania che non devo sistemare

sempre ingombra anche all’ora di mangiare

senza riporre tutto nei cassetti.

 

Un giorno ci metto pure il letto

a tre piazze e un solo comodino

lo voglio con un solo cassetto

ripieno di ogni tipo di spuntino

 

e se di notte ho fame, sete, dormo poco

accendo una luce grande come il sole

e non questo lumino fioco

fatto apposta per non disturbare.

Un giorno ritorno a cucinare

e sistemo la dispensa a modo mio

le spezie il pepe il burro il sale

faccio una torta e la mangio solo io

 

faccio la spesa solo monoporzione

metto la moka per una tazza di caffè

poi faccio yoga e meditazione

cerco di riconnettermi col sé.

 

Un giorno poi scriverò un poema

terzine a endecasillabi rimati

ogni capitolo lo dedico ad un tema

passi falsi e uomini sbagliati

 

le dame i cavalier l’arme gli amori

di storie vecchie e di vecchi rancori

di tutto quello che ho avuto tra le mani

di ciò che arriverà forse domani.

 

Un giorno diventerò famosa

scrittrice di un talento esagerato

per strada folle di lettori

fanno la fila per un libro autografato

 

finisce che smetto di lavorare

mi metto a vivere per la letteratura

mi pagano per scrivere stronzate

e finisco per odiare la scrittura.

 

Un giorno lascio anche la borsa a casa

niente telefono chiavi o fazzoletti

mani in tasca leggera per la strada

prendo il volo e finisco sopra i tetti

 

arrivo in alto libera e da sola

guardo le cose senza avere un’opinione

senza chiedere scusa o per favore

senza chiedere permesso al superiore.

 

Un giorno faccio una lunga passeggiata

e arrivo fino al bar della stazione

e se ho voglia di un poco di emozione

chiedo un biglietto però di sola andata

 

poi mi guardo nello specchio

e mi disegno un sorriso a bocca in su

butto tutto quello che va stretto

sparisco e non ritorno più.

 

Queste poche righe sono state scritte durante una notte insonne, in preda a pressioni fisiche, moltitudini che crescono e una cronica mancanza di solitudine, che resta un privilegio del corpo e dell’anima al quale m’ero fin troppo bene abituata.

 

Soundtrack: Dear Prudence, Siouxsie and the Banshees 

Image: Witchoria

 

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