Into the Wild con Chris

Sembra che tutto sia cominciato a Picton, villaggio sperduto in Nuova Zelanda, tra le pagine stropicciate di un libro che parlava di Chris McCandless, letto alla fermata del bus, in un paesino di poco più di 3000 persone. Poi ci sono state le ricerche, le discussioni con amici e compagni di viaggio, le mail scritte tra Italia e America, la scoperta che in Italia Chris McCandless fosse conosciuto solo come il personaggio di un film, “Into the Wild”, e che a nessuno era ancora venuto in mente di tradurre i suoi diari, la speranza che un’intuizione possa diventare realtà.

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Prende il via così, con una fortunata serie di eventi, l’avventura editoriale dei ragazzi di No Borders Magazine, rivista on-line di viaggi, che firmano “Back to the Wild”, la prima traduzione italiana dei diari di Christopher McCandless, disponibile dal 17 febbraio scorso. Il libro, 274 pagine, con 200 foto inedite, stampato in tiratura limitata di 1500 copie, acquistabili esclusivamente on-line sul sito dell’associazione (al prezzo di 15,90 euro più 2 euro di spese di spedizione; per informazioni, vedi il link in basso), contiene i diari, gli appunti, le lettere, ma soprattutto le immagini del viaggio di Chris attraverso l’America, gli autoscatti durante gli ultimi 100 giorni trascorsi in Alaska. E, sul sito di No Borders Magazine, è anche possibile ripercorrere per tappe la traversata negli Stati Uniti grazie a una mappa interattiva, e scoprire la genesi del libro, dal lungo carteggio di mail fino all’incontro emozionante con i genitori di Chris a Milano, i colori che colano nelle stampanti e il making-of del libro in tipografia.

LA DEVASTANTE CERTEZZA DEL FUTURO. Rileggere la storia di Chris McCandless è come tuffarsi nelle vite di tutti coloro che, almeno una volta nella vita, hanno deciso di fare i bagagli e avventurarsi senza un piano preciso, di chi ha deciso di lasciare al futuro la possibilità di sorprendere e ha avvertito, anche solo per un giorno, la necessità di liberarsi della propria quotidianità, di dire addio all’orizzonte sociale, di “prendere le distanze dal mondo, per capirlo meglio”, come scrive Rachele Maggiolini, tra i fondatori di No Borders Magazine, perché, scriveva Chris, “per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo” e “non c’è gioia più grande dell’avere l’orizzonte in continuo cambiamento”.

IL FATALE MAGIC BUS. La storia di Alex Supertramp è quella di chi parte con un quaderno dove annotare le proprie epifanie quotidiane, con una macchina fotografica, per raccontare, fosse anche solo a se stessi, qualche anno più in là, le emozioni di un viaggio. Perché, era Chris a dirlo, la felicità va condivisa, ignaro che per lui la condivisione sarebbe arrivata solo tanti anni dopo, attraverso un film, un libro, una memorabile colonna sonora. Morto in Alaska, nel suo Magic Bus, diventato luogo di pellegrinaggio, lascerà pochissime tracce, una manciata di appunti, una cartolina, un terribile registro di caccia, dove annotava i suoi pasti quotidiani, sempre più scarni, e un ultimo biglietto, autocelebrativo, quasi come se volesse dire, innanzitutto a se stesso, d’aver avuto ragione e d’aver vissuto a modo suo. Come scrive Paolo Cognetti nell’introduzione, McCandless aveva 24 anni quando morì, era solo un ragazzo e avrà sicuramente avuto bisogno di alzare la voce ogni tanto, mostrare il pugno al mondo, per scrollarsi di dosso la paura e ricordarsi di essere “il suo supereroe vagabondo”. “Chris era uno di quelli che cambiano le vite degli altri e non ha smesso di farlo nemmeno dopo”, continua Cognetti. Non è un caso che sia stata una rivista nata da un gruppo di amici a realizzare il sogno di dare una voce italiana ai pensieri di Chris, uno splendido viaggio in compagnia di un amico, un’avventura che, sicuramente, avrà cambiato anche le loro vite.

NESSUN CONFINE. No Borders Magazine è un’associazione culturale nata nel 2010, da un’idea di Christian Tognela, Maura Dettoni e Rachele Maggiolini, accomunati dalla passione del viaggio visto come scoperta dell’altro e del diverso. La rivista pubblica racconti, reportage fotografici e interviste, tratteggia le città mettendone in risalto il lato meno turistico, attraverso le preziose guide piccole, e, dal 2011, ha dato vita al primo database italiano di film sul viaggio. È arrivata lo scorso anno, invece, la prima applicazione per i-phone, Inside Milano, realizzata con la start-up danese Everplaces. Questa è la prima iniziativa editoriale di No Borders Magazine, realizzata in collaborazione con la Christopher Johnson McCandless Memorial Foundation, che, di comune accordo, devolveranno la metà dei proventi delle vendite in favore delle madri single negli Stati Uniti.

Qui l’articolo pubblicato su OggiViaggi.

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